Come funziona l’energia Kundalini e come agisce dentro di noi

Prima di tutto, la parola “kundalini” letteralmente significa “il riccio della ciocca di capelli dell’amato”. È una metafora poetica che descrive il flusso di energia e della coscienza che già esiste in ciascuno di noi.
Avete mai notato il simbolo stampato sulle prescrizioni mediche o sulle insegne delle farmacie? Quel bastone alato con due serpenti attorcigliati intorno ad esso? È chiamato “caduceo” e rappresenta il fluire dell’Energia Kundalini.
La sua rappresentazione è ovviamente simbolica: infatti, in numerose tradizioni, il simbolo del serpente rappresenta la saggezza e la conoscenza.
Esiste un altro motivo per cui viene utilizzato tale simbolo: la Kundalini si pensa risieda o riposi esattamente nella zona che comprende perineo ed osso sacro ovvero la parte finale della nostra colonna vertebrale.
L’energia, una volta stimolata, segue un percorso in salita: si muove quindi verso l’alto seguendo il percorso della nostra colonna fino al punto più alto della nostra testa, esattamente dove da piccoli avevamo la “fontanella” aperta e quindi connessa con l’universo. Salendo segue un percorso “serpentino”.
Il caduceo simboleggia il risveglio della Kundalini attraverso due canali nervosi che si intrecciano intorno al nervo centrale della colonna vertebrale. Questi due nervi agiscono come conduttori principali.
Ida e Pingala, i loro nomi, rappresentano il primo il nervo che termina nella narice sinistra ed il secondo nerbo che termina nella narice destra. Ognuno di essi compie due giri e mezzo attorno a Shushmana, il canale centrale che passa dietro la colonna.
L’Energia Kundalini che essi trasportano serve a nutrire il nostro sistema nervoso, poi quello ghiandolare ed il resto… Ida e Pingala convogliano le energie di base del corpo, l’energia negativa e quella positiva, l’energia lunare e quella solare.
Si pensa anche che la parola sanscrita “kundalini” sia formata dal termine “kundal” (che significa “il ricciolo dell’amato”) ed “ini” che porta la caratteristica femminile di tale energia, detta anche Shakti.
Shakti è la moglie di Shiva. La connotazione femminile contiene in sé elementi legati alla natura ed alla terra considerata Madre di tutti gli esseri viventi.
Al polo opposto, quindi sulla cima del capo, risiede Shiva ovvero il potere immanifesto che al contrario porta con sé energia maschile.
Lo scopo della pratica del Kundalini Yoga è quello di riunire queste due forze per creare quello che viene definito matrimonio cosmico.
L’energia della terra andrà a fondersi con quella del cielo sostenendoci in una presa di consapevolezza profonda di noi stessi in modo da farci percepire più distintamente non solo la realtà che ci circonda, ma aprire la nostra coscienza a piani più alti.
Durante la pratica, per avvicinare tali energie è necessario utilizzare alcuni strumenti:
- le Asana, posizioni studiate per stimolare meridiani, organi e centri energetici quali i chakra;
- il Pranayama, il controllo del respiro che consente di aumentare non solo la nostra capacità respiratoria ma ci aiuta a far respirare tutto il nostro corpo;
- la Meditazione che, nella pratica del Kundalini Yoga, ci aiuta a ripulire profondamente il nostro subconscio ridandoci stabilità e fermezza non solo del pensiero, ma anche delle nostre attitudini, attraverso Mudra, vibrazione di mantra e respiro.
Tutti questi strumenti sono necessari e l’allievo impara poco a poco, attraverso una sincera ed onesta pratica, ad aprirsi al cambiamento. Quando parliamo di cambiamento intendiamo una visione reale di chi siamo in ogni momento in cui ci stiamo osservando. Imparare a capire come il pensiero influenza il corpo e quali reazioni viviamo durante particolari stati emotivi è un risultato pazzesco.
È semplicemente questo che crea il Kundalini Yoga e ci dà la capacità di vedere la nostra vera realtà, che ci piaccia o meno. Per questo il Kundalini Yoga viene definito lo yoga della consapevolezza.
Il Kundalini Yoga osserva e riconosce le cause di una visione distorta della realtà, della difficoltà di utilizzare tutto il nostro potenziale, delle dipendenze e dell’avvilimento della mente e tutto ciò che ne deriva, dalla malattia fisica agli squilibri del sistema endocrino e nervoso fino a depressioni profonde.
La mente umana è un dono che dobbiamo ancora imparare a conoscere e sfruttare.
Il Kundalini Yoga è quindi consigliato a tutti senza distinzione o per pochi prescelti. Viene definito come una scienza per tutti coloro che vivono nella società attuale. Non è necessario essere prestanti fisicamente o essere degli allievi perfetti. Non esiste la perfezione, ma solo il sincero coraggio di capire come siamo fatti e quali meccanismi ci governano.
Ringrazio Sadhana Singh, mio insegnante durante il corso di Teacher Training 1° livello di insegnati di Kundalini Yoga 2016.
“Se provate ad allenare la vostra mente attraverso il vostro ego ed i vostri desideri causerà solo dolore. Allenate la vostra mente dirigendola a confrontare la vostra anima illimitata. La mente sarà elevata e voi sarete elevati. Questa proiezione e formazione coerente è chiamata stato di benedizione permanente”.
Yogi Bhajan